Fare sport è sempre più una questione di social. Perché è stato provato che senza condividere una prestazione sportiva non ci sarebbe gusto e c’è anche la definizione: “social fitness”. Ormai le performance sportive tengono banco sulle nostre bacheche e lo smartphone è il nostro personal trainer ma anche e soprattutto un grande motivatore che tiene traccia delle prestazioni e le condivide con amici e appassionati. Stando al Coni dei 36 milioni di italiani circa che praticano un’attività sportiva solo 5 milioni frequentano palestre e villaggi fitness, e quindi sono 30 milioni quelli che praticano attività sportiva all’aperto, una buona parte dei quali per non sentirsi soli condividono sul web i risultati raggiunti. Ormai lo smartphone è diventato essenziale per chi fa sport: ascoltare musica, condividere percorsi, monitorare le proprie attività sono i fini principali per cui viene utilizzato. In questa maniera si supera anche il limite che porta in molti a rinunciare alla palestra: non avere tempo per farlo. Le community di social fitness servono a condividere sì ma anche a soddisfare un desiderio di affermazione e di auto-miglioramento da parte degli individui, a sentirsi parte di una tribù, a cercare sempre nuovi stimoli. Per farlo esistono numerose app, la più famosa delle quali è probabilmente Runtastic, che con tantissime opzioni permette di tenere d’occhio pressione, frequenza cardiaca, peso e tanto altro. Anche la comunità medica pare si stia aggiornando e consiglia ai propri pazienti di tenere d’occhio i problemi di salute utilizzando applicazioni apposite. La condivisione sui social dei risultati raggiunti dopo una prestazione sportiva è una delle principali funzionalità utilizzate su Runtastic, ad esempio, a significare che se non è “social” che fitness sarebbe.


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