Si chiamerà social shopping la nuova frontiera dell’e-commerce? Lo scopriremo solo quando Facebook Offers non sarà più una questione di nicchia. Questo nuovo servizio sostituirà i Facebook Deals e si prospetta come il futuro della pubblicità on-line per marchi blasonati ma anche per piccole e medie attività. Perché condicio sine qua non della pubblicazione di queste particolari inserzioni pubblicitarie per le aziende è che abbiano aperto sul social network di Mark Zuckerberg una Fan Page. Per ora riservato ad alcuni eletti definiti “big spender in Adv” Facebook Offers ha l’innegabile vantaggio di creare pubblicità mirate per i propri follower.

Il coupon si crea accedendo semplicemente alla pagina e cambiando il proprio “stato”. Il coupon può avere un titolo di 90 caratteri al massimo, un’immagine di 90 pixel per 90 e un corpo di 900 caratteri. In questi multipli del 9 si racchiude la ricetta del successo del social shopping. L’offerta, infatti, compare nella “News Feed” dei fan che possono cliccarci sopra, leggere le condizioni e poi presentarsi presso il punto vendita per usufruire dello sconto, facendosela mandare per mail o sul cellulare. Lo stratagemma studiato dagli strateghi del social network più famoso al mondo risiede attorno al fatto che i fan saranno invogliati da queste offerte a tornare spesso sul luogo del delitto, la “Fan Page”. Per coloro i quali non sono fan le offerte saranno l’incentivo a diventarlo. Per l’azienda ovviamente il plus consiste nell’avere a disposizione un target mirato, il pubblico dei fedelissimi la cui fiducia al marchio viene ripagata elargendo questi privilegi particolari. Questa strategia di seduzione del cliente tutta social potrebbe diventare anche l’unico mezzo per contrastare la larga fetta di mercato conquistata dai siti di social couponing (alias Groupon), come anche per sferrare l’attacco decisivo al mercato pubblicitario, guadagnando sempre più quote d’adesione anche tra le fila delle aziende, perché Facebook non sia più solo il social dedicato agli sfoghi privati ma diventi luogo di scambio di merce, oltre che di pensieri.


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