I social network non godono di una buona reputazione nell’ambito scolastico. C’è chi ne contesta l’uso sostenendo che distraggono gli studenti dagli adempimenti scolastici e chi avanza un effettivo problema di privacy. Eppure a pochi giorni dal ritorno tra i banchi di scuola vogliamo spezzare una lancia a favore dell’uso consapevole e soprattutto valido dei social network, cercando di segnalarne alcune pratiche virtuose in una ipotetica e tecnologica social school.

Facebook, per intavolare discussioni

I cosiddetti nativi digitali, venuti alla luce dopo l’avvento del computer, adorano Facebook. Ci trascorrono molto tempo, spesso inutilmente. Per questo la scuola può insegnare loro a farne un uso morigerato e utile. Come? Un insegnante può ripensare la propria classe come un “gruppo”. Creare un gruppo in cui la classe può interagire, può aiutare a cementificare le relazioni interpersonali, come anche a scambiarsi opinioni su argomenti fondamentali per l’istruzione dei ragazzi. Da questo punto di vista l’insegnante può usare il gruppo per lanciare una discussione e seguirne lo sviluppo tramite provocato dallo scambio di opinioni. L’insegnante tiene le fila della discussione che potrebbe generare importanti feedback, da utilizzare in classe e di cui rendere partecipe l’intera scuola creando un “evento”, sul web come nella vita scolastica reale. Un tema studiato a scuola potrebbe meritare anche una Fan Page apposita, che rivaluti ad esempio il proprio territorio, e l’insegnate potrebbe dare alla classe il compito di gestirla in accordo comune.

Twitter, cinguetta per dare i compiti

Del servizio di micro-blogging più famoso al mondo si possono fare numerosi usi. L’insegnante potrebbe aiutare i suoi alunni a sviscerare degli argomenti di attualità, seguendo esperti o personaggi pubblici che ne parlano. Osservando i trend o gli hashtag più in voga si può capire qual è l’agenda della discussione pubblica e questo potrebbe essere il pretesto per assegnare dei compiti, agganciati all’attualità, ritwittando i cinguettii più interessanti nella bacheca della classe.

Skype in the classroom

Questa piattaforma collaborativa online consente lo scambio di opinioni tra insegnanti e studenti, e viene utilizzata per cercare di creare cooperazione proficua anche a distanza. Basta registrarsi e selezionare il proprio settore di insegnamento per trovare colleghi disposti a dare consigli o a parlare della propria esperienza. In alcune università internazionali i professori sono a disposizione su Skype anche per fornire un aiuto subitaneo agli studenti che lo necessitano. Basta una chiamata. La diffusione dei dispositivi mobili consente a tutti di essere connessi tra loro, e la video-chat può essere utile fuori dalle lezioni, ma anche per effettuare una lezione a distanza.

YouTube, la storia in pillole

Si può usare più che per fare filmini in classe, per individuare contenuti video interessanti. Illustrare complessi fenomeni atmosferici, percorrere grandi distanze geografiche, conoscere meglio un personaggio famoso o un evento storico determinante. Utilizzare il potere delle immagini in movimento di YouTube permetterà agli studenti di apprendere più velocemente mettendo a frutto la propria memoria visiva.

Pinterest, la classe si mette in bacheca

Forse è un nuovo arrivato, però in quanto ad educazione sa già il fatto suo. Questa grande bacheca virtuale, infatti, si può utilizzare per inserire contenuti, organizzare le idee e creare collaborazione e coinvolgimento tra gli studenti. Su Pinterest un docente può trovare spunti interessanti da proporre in classe, contenuti fotografici ma non solo di cui discutere al suono della campanella. Il docente può creare delle “boards” dedicate alla sua materia e invitare gli studenti a consultarle spesso per comprendere meglio quanto spiegato in classe, per trovare nuovo materiale di approfondimento e una bibliografia più ampia. Al tempo stesso può valutare l’alunno a seconda dei commenti che rilascia o spingendolo a pubblicare propri lavori da promuovere online. Anche i progetti che vengono realizzati in classe possono essere “pinnati” ed uscire così dalle mura scolastiche, diventando spunto di riflessione per il web. In questa maniera si possono creare delle connessioni tra realtà scolastiche diverse, raccogliendo i feedback che la rete restituisce per valutare la qualità del lavoro svolto dalla propria classe.

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