I social network più affidabili dei sondaggi? È quanto hanno dimostrato le ultime grandi tornate elettorali in campo internazionali. È successo per la Brexit e per Donald Trump. Nel primo caso lo scanning dei social aveva fatto emergere che il 51,7% degli elettori sarebbe stato a favore dell’uscita dall’Ue. Il risultato è stato il 51,9%, molto vicino alla realtà. Anche per quanto riguarda le elezioni americane un sistema messo in campo per analizzare il sentiment sui principali social network aveva previsto, al contrario delle principali società di sondaggi, che il candidato repubblicano avrebbe prevalso su Hillary Clinton. Trump avrebbe stravinto sulla rivale in quanto ad engagement, e la viralità delle sue dichiarazioni avrebbe condizionato anche il risultato finale molto di più che in occasione della prima elezione di Obama nel 2008. La prossima grande sfida per i social network in versione sondaggisti politici è il referendum costituzionale italiano del 4 dicembre, sul quale sono puntati gli occhi dell’Unione Europea e non solo. A quanto pare i social attestano una parità tra i sì e i no. Analizzando messaggi, interazioni e trend di Google di una rete che coinvolge 30 milioni di persone è stato calcolato che a novembre il no avrebbe ridotto il proprio vantaggio al 51,4% conservando un vantaggio molto ridotto sul sì ma soprattutto perdendo molto terreno rispetto al mese precedente. Il testa a testa in questo caso preannuncia una grande sorpresa all’alba del 5 dicembre. Chi vincerà?


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