Da una parte c’è chi sostiene che i Social Media possano prevedere le strategie di marketing delle aziende, dall’altra chi sostiene che le attività di marketing delle aziende determinino le tendenze sui social media. Chi l’avrà vinta? La verità potrebbe essere nel mezzo. Il settore food è senza ombra di dubbio uno dei più discussi sui social: diete e video ricette collezionano un gran numero di visualizzazioni. Blogmeter nella sua ultima ricerca “Top Brands” tra i marchi food che hanno performato meglio su Facebook nell’ultimo mese posiziona in pole position Ferrero, seguito da Galbani, l’intramontabile Mon Chèrì e il più moderno Kinder Bueno. Sul podio di Instagram, invece,  troviamo sempre Ferrero, in particolare Nutella, insieme a Kinder Italia e Mulino Bianco. Ma quanto le attività di marketing di queste aziende hanno influenzato le tendenze dei social? O sono stati i trend dei social a influenzare le strategie di marketing dei brand? Una risposta assoluta potrebbe non esistere. Sicuramente la possibilità di osservare in maniera dettagliata le discussioni nei gruppi permette di avere una visuale ampia su quella che sarà l’opinione pubblica, ma come affermare con certezza che commenti, post e interazioni non siano il risultato di un mirato (e ben riuscito) piano di comunicazione? L’alimentazione, ad esempio, è da sempre un tema al centro dell’attenzione ma negli ultimi anni ha subito una profonda trasformazione.  I termini Km 0, biologico, vegano, vegetariano, healthy e crudista hanno preso il posto di cibo da strada, food porn, fast food e patatine fritte. Complice il web con il suo flusso di informazioni o Alce Nero con la sua campagna pubblicitaria da 1 milione di euro? Qualunque sia la riposta, il risultato di questo continuo parlare è il moltiplicarsi di foodblog, format televisivi ed e-commerce del settore food. Pare non ci sia momento migliore per poter affermare che il cibo è strettamente collegato al concetto di convivialità, dialogo e condivisione.


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