E se per salvare il pianeta servisse anche passare meno tempo su Internet? Ebbene la risposta è sì, serve! Anche Internet inquina. Non ci avete mai pensato? Secondo un calcolo ogni Gigabyte di traffico consuma 200 litri d’acqua, necessari per mantenere accesi i server e raffreddarli. In totale l’insieme dei servizi Internet corrisponde al 2% delle emissioni globali, cifra in costante aumento che raddoppierà entro il 2020. Il traffico online consuma e in particolare l’IT sciupa il 7% dell’energia globale. Vedere 250 video al mese produce circa 108 kg di CO2 e per questo colossi come Netfllix e YouTube hanno deciso di utilizzare fonti rinnovabili per alimentare i propri servizi. Greenpeace con una mappa dell’impatto ambientale delle più grandi compagnie online nel 2017 ha tracciato una sorta di linea che distingue le compagnie virtuose e quelle meno. Ad esempio Automattic, che gestisce Wordpress tra le altre cose, sarebbe poco eco-friendly, mentre Apple, Google e Facebook sono molto interessate alla sostenibilità. Anche in questo settore quindi, le scelte sostenibili si possono fare, come si possono adottare piccoli accorgimenti quotidiani (e non solo oggi, 15 marzo, giorno della manifestazione promossa dagli studenti di tutto il mondo, ma sempre), tra cui quello di non esagerare nell’utilizzo dei dispositivi, che già di per sé sono prodotti con materiali inquinanti, per fare nel proprio piccolo qualche sforzo per salvare il pianeta dall’inquinamento da Internet.


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