Udite, udite: MySpace si rifà il look e lascia spazio a “New Myspace”. Pare che tutto il merito di questo cambiamento sia da attribuirsi a Justin Timberlake che nel 2011 è diventato azionista della società che controlla l’ex social network più cliccato del mondo. Il social network che è al tempo stesso una community sulla quale hanno avuto successo molti artisti del panorama musicale mondiale non è mai morto ma ha subito una parabola discendente rapidissima negli ultimi anni che ha visto sprofondare in contemporanea il suo valore e la sua reputazione. Forse anche per questo Myspace riparte in grande e riparte dalla musica. Non solo perché il suo primo sostenitore è un cantante conosciuto a livello internazionale ma anche perché è stato sempre Myspace Music il cuore pulsante di questo social, il suo vero punto di forza, dai tempi in cui era possibile uploadare sulla sua piattaforma mp3 inediti, quando ancora per gli altri social era fantascienza.

Non solo bello

Apocalittici e integrati hanno reagito fortemente alla notizia del restyling come era abbastanza prevedibile. Il restyling, di cui per ora si vede poco, sembra prendere ispirazione dai social più in voga. Oltre al Mashup con Facebook e Twitter infatti la sezione Foto sembra proprio rientrare nell’ottica Pinterest e la gestione delle amicizie rientra nell’ottica delle cerchie di Google Plus. Nella disputa se il bello è anche funzionale ovviamente dovremo lasciare ai posteri l’ardua sentenza e vedere come si evolve la situazione. Nel frattempo non si può di certo non dire che Myspace sembra aver imparato dagli errori commessi nel passato e soprattutto ha capito che non può prescindere dal contesto di riferimento, tenendo conto dell’evoluzione del mondo dei social che va sempre più verso la settorializzazione.

Dalle stelle alle stalle e ritorno (forse)

MySpace è stato partorito nel 2003 dalle menti di Tom Anderson e Chris DeWolfe in risposta a distanza di un anno alla rete sociale di successo denominata Friendster. Nel 2005 la News Corporation di Rupert Murdoch acquista per 580 milioni di dollari la proprietà di MySpace mantenendola in auge nel periodo di maggior successo che arriva nel 2006, quando i suoi visitatori unici superano addirittura quelli di Google. Myspace è il primo luogo in cui conoscersi, scambiare foto, condividere video e file musicali. All’apripista però subentra Facebook prima e Twitter poi e Myspace declina inevitabilmente. Nel 2008 debutta Myspace Music una joint venture con le più importanti etichette musicali al mondo, uno spazio sul quale offrire streaming gratuiti per i fan, oggetti di merchandising e biglietti per i concerti. La crisi però non fa vedere la luce fuori dal tunnel e nel giugno 2011 Murdoch vende per 35 milioni di dollari alla Specif Media assieme all’attore-cantante americano che sta facendo da traino alla rinascita del social studiato nella nuova versione come mezzo di condivisione di interessi musicali, mantenendo le specifiche originali ma con una grafica più accattivante e coinvolgente. Tra le funzioni che si possono già intuire dal demo le novità più allettanti sembrano essere “Discover”, in cui si potranno gustare succulente anteprime musicali, e “Trending”, uno strumento di music business dedicato a seguire l’andamento anche statistico dei profili degli artisti del momento. In questa nuova veste sarà possibile interagire facilmente con gli artisti e al tempo stesso la musica sarà organizzata meglio, che sia da vedere o da ascoltare, in cerchie dedicate agli artisti emergenti o a quelli sempre in hit parade.


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