Si chiamano “solomo” oppure “somolo” e sono quelle start up che mirano ad integrare Social, Mobile e Local. Di applicazioni che integrano social network e dispositivi mobili ne spuntano fuori ogni giorno. Il loro avvio dipende dal fatto che ormai sono sempre di più le persone che hanno a portata di mano uno smartphone, il 44% delle persone che possiedono un cellulare. Questo piccolo dettaglio ha modificato il modo di compiere gli acquisti. Il 61% di coloro i quali possiedono uno smartphone hanno già effettuato un acquisto online, la quota sale se si parla di tablet strumento con il quale il numero di conversioni cresce di sette volte. I servizi sociale di geolocalizzazione sono utilizzati ormai da milioni di utenti, attraverso applicazioni che ne sfruttano le potenzialità come FourSquare. Quali sono i settori in cui funzionano maggiormente questo tipo di acquisti: video, musica, libri, hardware e software conquistano la fetta più ampia, giochi, prodotti per bambini e di elettronica per il 20% e a seguire prodotti per l’ufficio e prodotti sportivi e cosmetici. In questo settore il QR-Code è forse stata la chiave di volta perché permettere di svolgere acquisti online, ottenendo direttamente dal prodotto informazioni utili.

In pratica due internauti su 10 usufruiscono di servizi in mobilità. Prenotare un posto al cinema, comprare il biglietto per il concerto del proprio cantante preferito, ordinare un libro è molto più semplice attraverso il cellulare. Due click ed è tutto fatto, semplice e veloce. Nella nostra tasca abbiamo uno strumento che ha molteplici funzioni e che memorizza i nostri dati e ci permette di essere subito operativi senza dover attendere alcun tipo di macchinosa burocrazia.

Le aziende del social 2.0 non possono non tener conto di questi fattori. Non possono ad esempio non sapere che sui social network sono le donne ad essere le più attive e che la loro influenza d’acquisto è molto alta. Ci sono studi che hanno addirittura scoperto l’ora in cui è più alto l’uso degli smarphone: le 17 del pomeriggio. La localizzazione dei servizi è un altro passaggio fondamentale di cui tenere conto. Essere geo-localizzati su Google significa essere facili da trovare e quindi essere tra i posti più visitati e perciò salire nel ranking. Perché se un posto che vende un oggetto è più facile da raggiungere rispetto ad un altro che vende lo stesso prodotto, ma che è introvabile sulle mappe di Google, allora il Cliente si reca da quello più accessibile e magari regala feedback positivi all’azienda, oltre che visite al suo sito web. Stesso dicasi per la tecnologia mobile. Se il sito dell’azienda non viene visualizzato correttamente dagli smartphone questo si traduce in una notevole perdita di Clienti. È stato appurato che il 57% dei consumatori non raccomandano un’azienda che ha un sito web non configurato per il mobile e il 40% dei consumatori si rivolgono ad un concorrente se ha avuto una brutta esperienza sul sito. Se ci mettiamo anche che l’acquisto dei prodotti tramite smartphone e tablet sta crescendo esponenzialmente possiamo notare come i tre elementi del paradigma del Somolo si intersechino tra loro in maniera esplosiva per un brand.

Il futuro? Sembra essere sempre più rivolto all’individuazione di una tecnologia che permetta di pagare tramite smartphone in maniera facile ed intuitiva. Quello che in origine era solo un telefono ci servirà per pagare restando comodamente seduti sul divano di casa. Fantascienza o realtà?


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