Parla il linguaggio delle donne il mondo dei social network. Un dato tutto in rosa che trapela da numerose ricerche sull’utilizzo dei social network. In Italia il sorpasso non c’è ancora stato, ma l’incremento dell’utilizzo femminile è continuo. D’altra parte Usa e Inghilterra già ci precedono. Nel Regno Unito il 54% delle donne utilizzano regolarmente i social in confronto al 32% degli uomini. Le donne utilizzano gli strumenti di condivisione sociale per lo più per fare shopping, per seguire i propri beniamini e per giocare, gli uomini invece per espandere le proprie conoscenze e per condividerle. Negli Stati Uniti il 53% delle donne usa frequentemente i social network, togliendo tempo alla lettura e alla tv, interessandosi per lo più a temi femminili: benessere, cucina, salute, moda, shopping, bellezza. L’80% di queste donne è attiva e utilizza i social per reperire informazioni e per dare consigli utili. Da Facebook (i cui utenti sono per il 58% donne) a Twitter (63%) la macchia rosa si espande addirittura al WWW dove l’86% dei siti viene utilizzato più da donne che da uomini.

E le italiane come si comportano? Nel 2011 l’Italia ha superato gli Usa nell’uso dei social network.  Gli italiani non sono solo i principali utilizzatori, ma anche tra quelli che passano più tempo su blog e social network: all'incirca un terzo di tutto il tempo trascorso online, contro un quarto degli americani. Il re incontrastato tra le varie offerte sul campo resta sempre Facebook, che in Italia fa la parte del leone con 21 milioni di utenti, il 70% del totale dei navigatori, e un quarto del tempo complessivamente trascorso online. In aumento positivo soprattutto l’utilizzo da parte delle donne. Il pubblico femminile predilige Facebook mentre quello maschile Linkedin.

A quanto pare, quindi, i social media stanno riuscendo in quello in cui i movimenti di lotta alla discriminazione sessuale hanno sempre sperato: dare una voce alle donne attraverso strumenti che permettono loro di esprimere la propria opinione in maniera diretta e veloce. Non a caso anche nel campo dei blog sono tante le donne che inseriscono contenuti interessanti tramite questo strumento, rischiando grosso in Paesi in cui la libertà di opinione è ancora un miraggio.


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