Facebook incide sul proprio benessere. Lo dichiara una ricerca dell’Università di Yale, che sostiene che l’ “ansia del mi piace” così come l’uso prolungato di Facebook e dei social in genere, peggiora lo stato fisico e mentale della propria salute generando un senso di insoddisfazione per la propria vita. Una datata ma autorevole ricerca condotta dal The New York Times aveva già evidenziato le ragioni per cui gli utenti sono portati a condividere con gli altri. Tra le risposte, le opzioni “per dare agli altri contenuti interessanti o spunti di riflessione” , “per definire e rafforzare la prorpia immagine”, “per autorealizzazione”, “per tenersi in contatto” e “per sostenere la propria causa” avevano ottenuto il maggior successo. I social network, dunque, rappresentano lo strumento ideale per disegnare l’immagine di sé stessi e mostrare agli altri chi siamo, puntando a raccogliere approvazioni e consensi. Prima di queste, molte altre sono state le ricerche che negli anni hanno visto coinvolti i social e tutte hanno generato risultati simili: la felicità non si posta sui social. Chi è davvero felice non ha tempo per condividere su Instagram, Facebook o Twitter. Chi è soddisfatto della propria vita preferisce godere a pieno di ogni momento, senza ricercare consensi e condivisioni. Mentre postare ogni attimo della propria vita privata è simbolo di insicurezza e narcisimo, considerato un modo per rafforzare la propria autostima in base al numero di like ed esibire la propria presunta felicità. Se da una parte c’è chi sostiene che sul web si ostenti finta felicità, dall’altra c’è chi pensa che bacheche e profili possano essere un ottimo strumento per identificare i disturbi depressivi. Lo sostiene Christopher Danforth che ha recentemente inventato un software in grado di analizzare le foto postate e identificare i disturbi depressivi. Il test è stato condotto su 43 mila foto e ha raggiunto un’accuratezza del 70%. Lo strumento, con i dovuti approfondimenti, potrebbe essere utile per cogliere i segnali precoci di disturbi fisici o mentali. Una vera follia? Fatto sta che i contenuti che postiamo ogni giorno sui social dicono molto di noi, ci raccontano e ci mostrano agli altri. Ma ci espongono anche al continuo confronto, alla competizione e al pensare che l’erba del vicino sia sempre più verde. Quindi, il consiglio degli esperti è: usare ma con moderazione.


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