La corsa alla Casa Bianca del 2012 verrà ricordata come la più social della storia. Perché se l’ultima campagna, quella che nel 2008 ha visto prevalere l’attuale candidato democratico e presidente uscente Barack Obama, è stata quella  più tecnologica della storia, perchè condotta principalmente sul web, quella sempre per le presidenziali che si sta concludendo in queste ore si è combattuta a botta di social network.

Nel 2008 il 22% degli americani hanno utilizzato i social network per parlare di politica, ma solo il 3% sono diventati amici dei candidati. Nonostante ciò rispetto alla precedente campagna (quella del 2004) in cui solo il 13% degli americani reperivano informazioni su Internet, nel 2008 la percentuale è salita al 24%. La capacità di Obama nel 2008 fu quella di colpire un target più giovanile inserendo contenuti innovativi e originali. È stato calcolato che i video postati sul suo canale YouTube sono stati visionati per 14,5 milioni di ore. Se avesse voluto ottenere lo stesso risultato in televisione avrebbe dovuto spendere 47 milioni di dollari.

Il rapporto con i social nel tempo è cambiato. Se nel 2008 gli utenti di Facebook erano 100 milioni nel 2012 sono arrivati a toccare quota 955 milioni. Su Twitter si è passati da 1 milione a 500 milioni. Barack Obama che nel 2008 aveva poco più di due milioni di fans su Facebook e 122 mila followers su Twitter, nel 2012 ha superato i 28 milioni su Fb e ha toccato quasi quota 20 milioni su Twitter. Oggi 35 leader al mondo hanno un account Twitter e il 50% degli americani usano i social network. Su Internet si discute sempre di più di politica e anche le elezioni 2012 hanno segnato la rivincita dei social. Obama ha pubblicato una media di 29 tweet al giorno e ha organizzato il primo meeting su Twitter per rispondere a domande provenienti solo ed esclusivamente dai followers. Al tempo stesso il candidato democratico ha pubblicato 4 video al giorno sul canale YouTube, conscio delle sue enormi potenzialità. Viceversa il candidato repubblicano Mitt Romney ha pubblicato un tweet al giorno e un video al giorno. Romney è stato il primo ad acquistare un “Trending Topic” di Twitter ma è rimasto molto indietro rispetto al contendente alla poltrona di comandante in capo della superpotenza mondiale in quanto a followers e fans (7 milioni su Fb e 1,5 su Twitter). In un giorno Obama è riuscito a raggiungere 398 mila “Mi Piace” su un solo post e ha racimolato un sacco di donazioni soprattutto tra i fan ma anche tra gli amici degli amici. Sono stati anche condotti degli esperimenti ricordando via web alle persone di andare a votare ed è stato dimostrato che la percentuale dei votanti aumenta davvero e al tempo stesso i social network si sono dimostrati utili alla stregua dei sondaggi.

Se tutte queste statistiche social saranno sintomatiche di chi vincerà le elezioni lo sapremo a breve. Se le cartoline imbucate nella cassetta delle lettere o gli spot tv sono da archiviare ancora non è dato sapere. Certo è che se Franklin Delano Roosvelt (1933) è ricordato come il presidente dei messaggi in radio, John Fitzgerald Kennedy come quello delle conferenze stampa a reti unificate (1961), Obama è già entrato alla storia come “The First Internet President”.  Le caratteristiche razziali non fanno più storia, ora è la tecnologia a segnare davvero il passaggio dei tempi.


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