Sui social media ogni evento viene amplificato e diventa unico. Nei giorni scorsi un episodio su tutti ci ha  dimostrato come ormai i social media sono il veicolo per lanciare notizie eclatanti che fanno subito rumore. L’annuncio della morte di un artista di fama mondiale diventa così virale. Lunedì 11 gennaio, al risveglio, il pianeta è venuto a conoscenza della morte di David Bowie tramite i social network e così uno degli artisti più camaleontici della storia musicale internazionale si è distinto anche nella morte. La pagina Facebook ufficiale dell’artista ha lanciato l’annuncio della sua scomparsa, confermata poi sul profilo del figlio.

Nelle ore e nei giorni successivi tutti hanno condiviso una foto o una citazione del Duca Bianco come tributo o per dargli il proprio addio. Quasi quattro milioni sono i risultati se si cerca David Bowie sui principali social network (Facebook, Twitter, Instagram), il 90% delle conversazioni con l’hashtag dedicato si sono sviluppate su Twitter. A livello globale la pagina Facebook di Bowie ha raggiunto il top della classifica degli influencer globali, mentre in totale dall’Italia sono arrivati oltre 104 mila risultati. Gli hashtag più diffusi: #DavidBowie, #RIPBowie, #RIPBowie. Ma il dato devastante è che nel mondo in 17 miliardi sono state le ricerche effettuate sui social con il nome dell’artista (Dati: Talkwalker).

Numeri enormi che oltre all'estremo potere dei social dimostrano anche il grande mutamento in atto in questa società sempre più connessa nell’era della rivoluzione digitale e dell’informazione liquida.


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