Torniamo a parlare di intelligenza artificiale. Perché i campi d’applicazione si moltiplicano e i risultati continuano ad essere notevoli, tanto da far pensare che il futuro sarà prettamente indirizzato all’utilizzo di questo tipo di risorsa nella realtà. Perché ci sono grandi aziende che già la utilizzano, e abbondantemente. Che i magazzini Amazon sono gestiti interamente da robot è risaputo. E che dire di General Electric che la usa per controllare eventuali avarie dei motori? Ma sapevate ad esempio che Burberry attraverso programmi fedeltà e buoni sconto raccoglie i dati dei suoi clienti, dati che uniti allo storico delle loro attività sui social media, permettono ai commessi di sapere, già quando entrano nel negozio della famosa catena di lusso inglese, quale borsa suggerire da abbinare ad un capo di abbigliamento che è stato appena acquistato da un’altra parte. Burberry ha già dotato i suoi prodotti di RFID tags, un sistema che permette a vestiti e accessori di comunicare con i cellulari dei consumatori e offrire informazioni utili e consigli sull’outfit. E sempre Burberry ha dichiarato di usare una tecnologia di AI, Entrupy, per capire da una fotografia di una piccola sezione di un articolo, se è contraffatto o meno. L’azienda ha dichiarato di aver ottenuto risultati entusiasmati e di aver ottenuto che il 50% in più dei consumatori acquistano un capo una seconda volta e ha totalizzato il 100% di vendite in più dei prodotti che usano i RFID tags. L’intelligenza artificiale “gallina dalle uova d’oro” del futuro che a quanto pare entro il 2025 supererà gli oltre 60 miliardi di investimento, in tutti i settori. Una moda, quindi, tutt’altro che passeggera.


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